[Acino chi legge | Sicilia] Torna la rubrica vinicolo-territoriale di #Francesca…


[Acino chi legge | Sicilia] Torna la rubrica vinicolo-territoriale di #FrancescaRomanaLugeri | in esclusiva su La Repubblica delle Biciclette

Ricominciamo in grande stile, dalla #Sicilia.

Acino, cosa sei? Un ellissoide di rotazione protetto da buccia, pieno di materia vitale, linfa, profumi, semi. Nasci cresci, ti evolvi e ti trasformi in vino, diventando immortale.

Quindi Acino chi legge!

La Sicilia, i suoi vini: linfa vitale cantata da poeti nel tempo e nello spazio.

Che dire?
I bianchi luccicano di sole, profumano di sale.
I rossi bruciano del calore della terra, soprattutto quelli del vulcano.

Tra tanti il #NerelloMascalese, vitigno cantato da Teocrito, che cresce sulle pendici dell’Etna e dà un vino ricco di sapori che ricordano il calore e i minerali della lava.
Me lo ha fatto conoscere il vulcanologo Carmelo Ferlito, quando arrancammo sul Mongibeddu (la montagna, dal latino ‘mons’ e dall’arabo ‘ghebel’), qualche Giro fa.

Assai alcolico, regge l’invecchiamento e si gusta con piatti saporiti di carne e con verdure speziate (via libera ai vegani).

Mai col pesce. Per carità.
Pesce e mariscos vivono nell’acqua e muoiono (degnamente) nel vino. Come il riso, del resto.

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