Una collaborazione per questo Giro d’Italia 2022 di cui andiamo particolarmente …


Una collaborazione per questo Giro d’Italia 2022 di cui andiamo particolarmente orgogliosi: quella con Lorenzo Franzetti che scriverà per noi dalla Bottega del Romeo ⚙️

[La brugola del Romeo] di Lorenzo Franzetti
Le brugole del Romeo sono ancora tutte lì, alcune finite nei cassetti, smussate dal tempo e dal lavoro, altre ancora impugnate dalle mani del nipote, che sarei io, dopo essere passate dalle mani del figlio, ovvero mio padre. Le chiavi a brugola danno lunga vita alla gioia del ciclismo, del vento in faccia pedalando. Vengono, infatti utilizzate per fissare il manubrio e regolare lo sterzo della bicicletta, ovvero sono garanti della direzione. Poi, in genere, vengono utilizzate per fissare e garantire il funzionamento delle pedivelle, ovvero sono gli strumenti per mantenere vivo il cuore della bicicletta. Sempre le chiavi a brugola, di varie dimensioni, sono fondamentali per la regolazione dei freni, quindi sono sentinelle della sicurezza. In molti casi, servono per fissare il sellino, ovvero per stabilire l’altezza della pedalata. Infine, negli ultimi tempi, una chiave a brugola serve per fissare o smontare le ruote, poiché con l’avvento dei freni a disco sulla bici da corsa, sono stati soppiantati i “vecchi” bloccaggi a sgancio rapido. Le brugole, dunque, sono il salvavita della bicicletta e del ciclista, sono le garanti di una vittoria o di un’emozione in sella.

La brugola del Romeo, forzando con la fantasia, è una chiave di lettura del ciclismo, quello che si vede da dentro una vecchia bottega sul Lago Maggiore. Il Giro d’Italia, quest’anno, attraverserà due Paesi, l’Italia e l’Ungheria, per la bizzarra e redditizia abitudine, ormai, di organizzare la partenza di questa corsa, lontano dalla nostra penisola. Come avviene da 87 anni, però, la Corsa rosa entrerà a suo modo anche dentro la mia bottega, dove, nei pomeriggi di maggio, la brugola rallenta il suo avvitare e svitare, mentre lo sguardo si alza dalle biciclette alla televisione in diretta sul Giro, indugia e quasi entra dentro il gruppo, tra i protagonisti. Ci si immagina lì, accanto a quegli eroi moderni che pedalano. Girini e clienti della bottega, biciclette ipertecnologiche in azione verso il traguardo di giornata e vecchie signore in acciaio in riparazione, tutto si mischia durante il Giro, e ne viene fuori una cronaca al sapore dei ricordi, condita con polemiche, pensieri, sorrisi, barzellette, parolacce, col solito ciclista incompetente e insensibile che arriva e pretende di far regolare la pinza freno proprio mentre si sta concludendo la tappa. “Perché il tempo non lo regalano” e quelli del Giro lo sanno bene. Il Giro d’Italia, dunque non è una semplice manifestazione in diretta tivù, ma può anche essere una corsa romanzo dentro la vita quotidiana di un angolo di provincia. Le mani sudate, con il gruppo all’ultimo chilometro, sono il segnale della tensione agonistica che si vive anche in bottega, ma la brugola, sempre in mano, è pronta per dare una regolata a qualsiasi cosa.
#repubblicabiciclette #giroditalia
#labrugoladelromeo